io, povera relativa.

Alla lezione di geopolitica di ieri è stato ospite il prof Marco Revelli, storico e sociologo. Questo Revelli ha fatto parte per tre anni di una commissione nata alla fine degl’anni 70 per misurare il grado della povertà italiana. Quindi per due ore abbiamo sentito parlare di poveri : non solo poveri assoluti, ma anche poveri relativi, anche di quelli che pur avendo un lavoro sono poveri lo stesso, di quelli che se arriva una spesa improvvisa di 700 euro non sanno dove andare a prenderli.  Il nostro Paese, patria del family day e di altre porcate assimilabili, investe nelle politiche verso i minori poveri la cifra più bassa in assoluto rispetto ai 25 paesi europei : siamo gl’ultimi.

Questa relazione, che diligentemente viene terminata a fine giugno in tempo per una finanziaria che ne dovrebbe prendere atto, non viene letta da nessuno. Non solo da noi, ma non viene letta dal suo committente (il ministro del welfare o del lavoro o di come si chiama adesso), non viene letta dal Parlamento, nè dall’ineffabile Tremonti, non viene letta neanche dall’opposizione.

Si ringraziano gli autori, che ne parlano tra di loro come se fossero una setta segreta, e archiviata on line sul sito del ministero del lavoro e di carta non si sa dove.

Una notizia interessante è che hanno paragonato le politiche del welfare dei governi Prodi e Berlusconi : ovviamente nei governi Prodi c’è stata molta più attenzione alle fasce deboli, più riguardo, ma lo spostamento dell’indice di povertà, nonostante lo sforzo, è stato irrisorio.

In compenso, in quest’Italia  povera , ci sono 1 milione di macchine di lusso.

 

 

Una risposta a “io, povera relativa.

  1. Negli anni ottanta mi capitò spesso di leggere i rapporti della “Commissione Gorrieri”, pubblicati da quella bella rivista che era “Autonomie locali e servizi sociali” edita da il Mulino.
    Oggi trovo questa interessante notizia:
    http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/05/Assegni_alle_coppie_fatto_Formica_co_9_080105080.shtml

Lascia un commento